Il "telegramma" del Centro Sociale Fabbri alla assessora Latini: sulla libertà di scelta la regione arretra mentre le donne avanzano

Dopo le scioccanti dichiarazioni di Giorgia Latini" sottolineano gli esponenti del Laboratorio Sociale Fabbri "che esprimono la volontà della giunta regionale di modificare la normativa sulla procedura Ru486 abbiamo pensato fosse doveroso dire la nostra. Sebbene il diritto all'aborto sia formalmente assicurato le difficoltà che le donne incontrano nel percorso di Interruzione volontaria di gravidanza non assicurano la piena espressione di una libertà sancita e riconosciuta - e ancora - se a questo aggiungiamo che la giunta regionale rema in direzione contraria rispetto all'ampliamento dei diritti delle donne, che l'assessora Latini dichiara di essere "contraria all'aborto" capiamo come gli obiettori di coscienza possono trovare punto di riferimento politico e legittimazione istituzionale che minano l’esercizio di un diritto. Tutto ciò è scandaloso.
Se come dice la Giunta Regionale l' Interruzione volontaria di gravidanza tramite pillola finirà per essere applicata solo in ospedale avremo una ulteriore complicazione di un iter che attraversa già mille difficoltà. La sicurezza dei corpi femminili non c'entra nulla: questa è una subdola modalità per impoverire le scelte a nostra disposizione. Vogliamo - concludono - conservare il ruolo che il consultorio svolge nella pratica Ru486, perché non è pensabile privarci di un ambiente che assieme all'ospedale secondo la legge 194 assicura le nostre libertà".

Questo è un articolo pubblicato il 09-01-2021 alle 19:55 sul giornale del 11 gennaio 2021 - 172 letture
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