Sorci sulla sede della Croce Rossa: e\' ora di dire la verità!

E’ ora di finirla ed i cittadini devono sapere come stanno effettivamente le cose. La tecnica del sospetto che i signori del centro destra, a cominciare da Silvano D’Innocenzo, mettono periodicamente in pista deve essere smascherata.Il famoso detto del “bue che dice cornuto all’asino” è totalmente applicabile anche a questa tecnica che il centro destra utilizza a piene mani. La verità è che l’amministrazione comunale vuole risolvere il problema della destinazione alla Croce Rossa ed alle sue attività di una sede operativa per togliere questa benefica associazione pubblica dai seri problemi in cui si trova con la sede del tutto inadatta di piazza Fabi Altini.
Addirittura D’innocenzo sull’argomento ha fatto ben due interrogazioni ed ora che l’Amministrazione comunale riesce a trovare, grazie alla disponibilità di qualche cittadino una soluzione, spande a piene mani la tecnica del sospetto per cui si vorrebbe favorire un privato. Fa anche finta di non ricordare che forti sollecitazioni, in passato, erano venute da un esponente di Forza Italia, il dott. Francesco Bravi di Jesi, il quale chiedeva una soluzione.
La soluzione del problema, oltretutto, fa leva su uno dei cardini del programma elettorale di Silvio Berrlusconi, vale a dire la “compensazione delle cubature”, il che sta a significare che io pubblico ti consento di realizzare qualcosa e tu in cambio mi costruisci un bene a destinazione pubblica. E sottolineo a destinazione pubblica, quindi a vantaggio di tutti i cittadini non solo di qualcuno o di qualche categoria.
Ora l’amministrazione comunale trasforma un’area residua destinata a verde attrezzato (il che significa che ha una sua edificabilità) in zona Borgo e consente la realizzazione di due edifici commerciali.
Il proprietario dell’area, in cambio, costruisce per il Comune un edificio di cubatura quasi analoga che poi l’ente pubblico destinerà a sede della Croce Rossa. Quest’ultima dona al Comune la sua sede di piazza Fabi Altini, costrita nel 1913, nonché l’immobile di sua proprietà a Marischio a suo tempo realizzato con il contributo degli abitanti della frazione.
Il Comune intende restituire ai marischiani questo spazio mentre per quanto riguarda la sede in centro storico, a mio parere, sarebbe bene abbattere l’edificio per ridare respiro alla piazza che rappresenta uno dei punti più belli di Fabriano. In conclusione voglio dire a D’Innocenzo e soci di smetterla con la tecnica del sospetto perché ogni azione dell’Aministrazione è suffragata da atti pubblici a tutti visibili e da tutti controllabili non come spesso avviene in studi professionali. Non ho mai saputo che lavorare a favore della collettività significhi privilegiare qualcuno. Io mi permetto ancora una volta di sottolineare di poter andare a testa alta perché ho sempre l’obiettivo di lavorare per i cittadini. Non so se altri possano dire altrettanto. In ogni caso sono disponibile anche ad un dibattito pubblico dove i partecipanti potranno verificare chi rappresenta gli interessi dei cittadini e chi gli interessi degli immobiliaristi fabrianesi.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-01-2009 alle 01:01 sul giornale del 16 gennaio 2009 - 1007 letture
In questo articolo si parla di attualità, roberto sorci