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Cna: l\'Università è da salvare

4' di lettura 11/02/2009 - Accorato appello della CNA alle Pmi del territorio “serve uno sforzo congiunto per salvare l’identità culturale e non spegnere definitivamente l’immagine di una città che deve rilanciarsi puntando sulla risorsa strategica più importante per il sistema territoriale, la preparazione e la determinazione dei giovani”.

Così la CNA invita le aziende interessate a recarsi individualmente o in forma aggregata presso la sede dell’Associazione per costruire una “cordata di imprese”. E’ il segretario di zona e del mandamento di Fabriano, Massimiliano Santini, a lanciare l’invito. “Il Consorzio che sostiene l’Università di Fabriano” premette “deve continuare a garantire ossigeno ad una gestione che per quanto ci risulta e per le collaborazioni messe in campo in questi anni, ha dimostrato competenza e professionalità alla quale va riconosciuto giusto merito e la possibilità di sopravvivere in maniera efficiente e proficua per il bene dell’intero territorio”. Dalla preambolo, Santini, entra subito nel cuore della questione.


“La scelta di uscire dal Consorzio, di cui hanno dato comunicazione due Gruppi industriali ben noti nel territorio, apre lacune finanziarie che nel 2010 potrebbero essere difficilmente sanabili. Ma – soggiunge - la mission della CNA di coordinare progetti a supporto delle singole imprese, salvaguardando il profilo sistemico del territorio, non può sottrarsi dal tentare di sensibilizzare il tessuto produttivo per colmare almeno una parte delle risorse economiche che verranno a mancare”. A questo punto, Santini, esemplifica senza mezzi termini il portato delle sue osservazioni. “La triste vicenda del Fabriano basket, è stata l’altra recente brutta pagina locale, che ha toccato in larga parte quella generazione di fabrianesi, i giovani appunto, da sempre autentica risorsa basilare per le prospettive di un territorio. Sul salvataggio della Società Sportiva- ricorda - ci siamo mobilitati, anche in questa fase, dunque, la CNA chiama a raccolta le imprese del territorio che credono ed intendono investire dove vivono e lavorano, per contribuire a sostenere uno strumento funzionale alla evoluzione qualitativa del Distretto, nel quale attingere per il potenziamento qualificato dell’organico aziendale e più in generale nella formazione e nella sperimentazione”. Il segretario dell’Associazione degli artigiani però, non passa sotto silenzio “il fatto che la fase attuale è difficile e delicata per molte realtà locali di produzione: la stragrande maggioranza delle Pmi”.


Fatta salvo l’inciso l’appello formulato rileva ancora. \"Non vogliamo fossilizzarci solo su questa categoria ma per converso non vanno dimenticate le rinomate punte di eccellenza dei corsi di meccanica di produzione e della carta, quest’ultima unica esperienza in Italia. I trecento ingegneri usciti da questa struttura. I duecento studenti che dimorano in città e contribuiscono ad alimentare l’intera economia cittadina. Purtroppo – soggiunge- eccetto esperienze presso i grandi gruppi industriali locali, l’UniFabriano non è riuscita ad entrare pienamente nelle grazie degli attori economici locali, tranne alcuni casi in cui la nostra associazione si è fatta garante della bontà dell’Università stessa. Anche la stessa Comunità – rimarca - non ha mai realmente risposto in maniera convinta alle numerose sollecitazioni lanciate. Basta pensare che ogni anno circa il 20% della popolazione studentesca è dalla zona, percentuale rispettata anche per gli appena 29 iscritti del 2009”. Da questa serie di precise osservazioni, Santini, passa alle conclusioni rammentando. “Nei primi mesi dello scorso anno la CNA aveva coordinato con la dottoressa Dirella, un progetto di inserimento in chiave di tirocinio formativo, finalizzato al completamento sperimentale del ciclo di studi. Questo riuscendo a coinvolgere una decina di aziende e riscuotendo comunque un ampio interesse da parte del mondo produttivo locale. Le stesse purtroppo – riscontra - avevano dovuto ripiegare in altro modo per la mancanza di studenti disponibili a corrispondere tali richieste, che avrebbero approdato con ogni probabilità a serie prospettive di assunzioni. Naturalmente – termina - queste stesse attività saranno le prime ad essere contattate dalla CNA per rinnovare la loro disponibilità a riprendere il progetto, sebbene lo scenario attuale appare decisamente più fosco e la crisi generale non ha risparmiato alcun bilancio”.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-02-2009 alle 19:50 sul giornale del 11 febbraio 2009 - 856 letture

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