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I servizi salvano l'economia

Simone Clementi 3' di lettura 09/04/2010 - Nonostante la crisi, gli imprenditori non demordono e nel primo trimestre 2010 hanno aperto i battenti diciotto nuove attività, con il settore dei servizi a fare da traino.

A comunicare il dato è il segretario della Confartigianato di Fabriano, Simone Clementi. “Fabriano non si arrende” sostiene quest’ultimo “Il territorio cerca di reagire all’effetto domino originato dal crollo del colosso Merloni. Nell’arco dei primi tre mesi di quest’anno trimestre, abbiamo registrato 18 iscrizioni all’Albo delle Imprese Artigiane con i servizi a guidare la ripresa. Pizzerie, tintorie, parrucchieri e centri estetici - sottolinea - la variegata e fertile categoria ha visto la nascita a Fabriano di otto nuove attività. Sei le neonate imprese del comparto produttivo che si dividono tra meccanica, moda, produzione di bigiotteria, confezionamento abiti. Quattro le nuove aziende operanti nel comparto edile.


Fabriano non si arrende - insiste Clementi - lotta per recuperare quel benessere che un tempo era simbolo distintivo del suo Distretto e per quanto affiorino primi segnali positivi, Fabriano, vive ancora un momento estremamente difficoltoso e pesante perché – spiega il segretario - a fianco di queste neonate attività, tra gennaio e marzo, 14 imprese hanno chiuso i battenti. Ecco il motivo per il quale la situazione non va sottovalutata e non si abbassare la guardia. Gli imprenditori artigiani in genere – ribadisce Clementi - hanno fiducia di poter superare questa crisi, forti della passione verso il proprio lavoro e con le competenze e flessibilità necessaria per migliorare la loro capacità competitiva, ma ciò sarà possibile, a condizione che si riesca a valorizzare il territorio e sostenere queste importanti risorse imprenditoriali che ci vivono e lavorano, patrimonio di valori, imprenditorialità, umanità e competenze pronto a mettersi in discussione e che deve sopravvivere e tornare a crescere”.


Il peggio è passato? “L’unica consapevolezza che abbiamo è: il 2009 è stato un anno molto difficile. Dodici lunghi mesi in cui abbiamo vissuto registrato con preoccupazione situazioni e dati provenienti dai diversi sistemi economici dell’area montana. Saracinesche abbassate, aziende storiche spazzate via dall’onda distruttrice di una crisi che ha travolto tutti i settori, giovani imprenditori in panne, divisi tra l’entusiasmo di provarci comunque nonostante il clima congiunturale avverso e le mille difficoltà di un mercato sempre più avvitato su se stesso e con regole finanziarie internazionali ancora contraddittorie. La cosiddetta tempesta perfetta. Fenomeno devastante che ha inghiottito banche e società finanziarie internazionali, marchi storici e capitali di una vita, ma non ha intaccato profondamente le radici del nostro sistema. Il cuore delle Marche – conclude il segretario della Confartigianato - batte nelle sue MPI che sanno rinascere ed ogni giorno rinnovarsi senza paura dei colpi e delle sferzate ricevute, muovendo da un fortissimo retaggio di valori basati sullo spirito imprenditoriale non disgiunto dalla solidarietà umana e competenze sempre pronto a mettersi in discussione e che deve sopravvivere e tornare a crescere pronti alla non certo facile sfida futura”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-04-2010 alle 16:47 sul giornale del 10 aprile 2010 - 705 letture

In questo articolo si parla di economia, Daniele Gattucci





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