Aperta ufficialmente la mostra “de Chirico – Guelfo – de Chirico”

Eventuali variazioni di orario saranno tempestivamente comunicati. La mostra è dislocata in due sedi: la Sala Guelfo del Chiostro della Cattedrale e il Museo Diocesano.
Taglio del nastro per la mostra dedicata all’amicizia tra Guelfo Bianchini e Giorgio de Chirico. La cerimonia si è svolta mercoledì 18 maggio nella suggestiva Piazza della Cattedrale di San Venanzo, alla presenza della Presidente della Fondazione Museo Guelfo la Professoressa Marisa Bianchini, della Dott.ssa Ivana Iachetti Responsabile Attività Culturali e Sviluppo Promozione Turistico – Culturale della Regione Marche, del Vice Sindaco del Comune di Fabriano Angelo Tini, dell’Assessore alla Cultura Barbara Pallucca, del Direttore del Museo Diocesano Don Alfredo Zuccatosta e della Dott.ssa Stefania Severi, critica d’arte e grande amica di Guelfo. Un giorno importante per la Fondazione costituitasi da un anno a Fabriano per tutelare e diffondere il patrimonio artistico di Guelfo Bianchini (1937-2007), come spiegato dalla Dott.ssa Fernanda Dirella a inizio cerimonia: “ Con questa mostra si realizza finalmente una precisa volontà di Guelfo: quella di omaggiare la sua lunga amicizia con de Chirico fatta di stima e di ammirazione reciproca”.
“Guelfo è un artista fabrianese che ha sempre avuto un respiro internazionale. Questa è la premessa essenziale per spiegare la mostra – ha sottolineato la Dott.ssa Stefania Severi, critica d’arte – Guelfo ha conosciuto Giorgio de Chirico durante i suoi frequenti viaggi a Parigi, per poi rincontrarlo a Roma. Nella Capitale l’amicizia si è rafforzata notevolmente. I due artisti, infatti, erano soliti incontrarsi al Caffè Greco. Guelfo, con il suo spirito surrealista, ha riconosciuto affinità indubbie con la metafisica di de Chirico. Uno scambio che potremmo definire paritetico nonostante la differenza d’età. Da questo scambio ne sono nati scatti fotografici in comune, schizzi di de Chirico su Guelfo e viceversa. La mostra celebra l’amicizia come scambio intellettuale, un modo per riflettere su entrambe le personalità e individuarne i punti di convergenza”.
“Voglio portare i saluti del Sindaco Sagramola che in questi giorni si trova in Corea del Sud, a Incheon, per un evento importante delle Città Creative Unesco – ha riferito il Vice Sindaco Tini – questa mostra rappresenta una tappa importante del percorso che la Fondazione Guelfo sta portando avanti insieme con l’amministrazione comunale. Stiamo parlando di progetti che mirano a valorizzare la nostra città in maniera permanente, soprattutto dal punto di vista artistico e culturale”.
Anche la Poetessa Francesca Merloni, Direttore di Poiesis, non potendo essere presente fisicamente ha voluto fa sentire la sua vicinanza alla Fondazione inviando un caloroso messaggio di saluto e di augurio alla buona riuscita della mostra.
Grande l’emozione manifestata dalla Presidente della Fondazione, la Prof.ssa Marisa Bianchini: “L’evento di oggi vuole essere il primo di una lunga serie, come già annunciato dal Vice Sindaco Tini. Mi riferisco ad esempio al progetto che ha l’obiettivo di trovare una casa definitiva alla collezione di arte contemporanea di 140 opere su carta di artisti internazionali, concepita come bene pubblico. Inoltre, l’attenzione della Fondazione è costantemente rivolta al mondo della scuola e della didattica. Il 20 maggio, alle ore 11, nella splendida cornice dell’Oratorio della Carità, si terrà la cerimonia di consegna delle borse di studio del Concorso promosso dalla Fondazione Guelfo e rivolto agli studenti del Triennio del Liceo Artistico “Mannucci” di Fabriano. Due le sezioni, grafica e multimediale. Oltre trenta i lavori pervenuti, tutti di alto livello e completamente incentrati sulla “vera essenza” dell’arte di Guelfo.”
La cerimonia di inaugurazione è stata poi accompagnata dall’esibizione musicale del Coro Diocesano diretto dal Maestro Giuseppe Papaleo.
Tutte le opere sono esposte per la prima volta, insieme alla particolare documentazione fotografica realizzata da Guelfo: scatti ritrattistici e scritti la cui disposizione è rimasta così come lui l’aveva studiata. Un altro elemento di forte originalità della mostra è dato dai dodici disegni su carta quadrettata ad opera di de Chirico, esposti nella Sala Guelfo. Tra le opere in esposizione, “Testa di cavallo” e “La Musa Inquietante” , “Il Trovatore con lo spadino” e “Guelfo e Personaggi” di de Chirico e le incisioni “Il Cavallo del Sogno” di Guelfo, aventi per soggetto de Chirico, appartenenti alla Collezione Internazionale Museo Guelfo. Si tratta della prima esposizione simbolica dedicata a Guelfo.
“L'allestimento è organizzato in due diverse sedi poco distanti tra loro – ha specificato l’Architetto Lorenzo Rossi - La Sala Guelfo è stata dotata di una serie di pannelli che formano un vero e proprio "nastro" lungo le pareti, dove è esposta la documentazione artistica e fotografica realizzata da Guelfo. Inoltre, sempre sullo stesso “nastro”, trovano posto altre opere di De Chirico, Guelfo e i dodici disegni a matita originali di de Chirico su fogli di quaderno a quadretti. Al di sopra di questo, come a rappresentare un secondo livello espositivo, sono sospesi i tre Teleri di Guelfo. L’allestimento dell'ultima sala del Museo Diocesano, dove si trovano le due opere importanti di de Chirico "Testa di cavallo" e "La musa inquietante", richiama proprio quello della Sala Guelfo”.
Il “dialogo” tra i due grandi artisti si manifesta ampiamente in tutta la sua particolarità anche nelle pagine del “Tic di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio de Chirico, Guelfo e gli amici volanti”, volume prestigioso pubblicato dall’artista fabrianese nel 1979 con incisioni d’autore, numerate e firmate e presente nelle Biblioteche dei più importanti musei del mondo.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2016 alle 18:03 sul giornale del 20 maggio 2016 - 1413 letture
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