Intossicazioni da tonno: l'Asur tranquillizza, "Non più in commercio i lotti coinvolti"

Questa sostanza si può accumulare in alcune specie ittiche a causa di una scorretta conservazione dei prodotti: i responsabili sono, infatti, alcuni batteri presenti sulla cute dei pesci. I casi, tutti risolti, sono stati segnalati dal pronto soccorso di Fabriano (due), dal pronto soccorso di Senigallia (quattro) e dalla guardia medica di Castelfidardo (quattro). I pazienti hanno dichiarato di aver consumato tonno decongelato e, nella maggior parte, hanno specificato che questo era stato sottoposto a cottura, in due casi era stato, invece, consumato crudo.
L’istamina non viene comunque eliminata dalla cottura. Il Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti dell’Area Vasta 2 si era immediatamente attivato per i provvedimenti del caso e aveva effettuato le analisi che avevano confermato la presenza di istamina. Erano stati individuati due lotti coinvolti, prodotti da un’unica ditta estera; le aziende italiane che avevano distribuito il prodotto nell’Area Vasta 2 avevano immediatamente attivato le procedure di ritiro-richiamo

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-05-2017 alle 12:32 sul giornale del 13 maggio 2017 - 823 letture
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