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Truffa al distributore e in tabaccheria, denunciata una coppia di quarantenni

polizia 113 2' di lettura 09/11/2017 - Nei giorni scorsi, gli investigatori del Commissariato di Fabriano, agli ordini del Dott. Sandro Tommasi, espletavano una complessa attività investigativa che si concludeva con l’identificazione e la denuncia di un coppia di truffatori seriali, entrambi quarantenni, lui abruzzese e lei fabrianese.

Le indagini sono iniziate nel mese di ottobre quando presso l’Ufficio Denunce si erano presentati i titolari di due esercizi commerciali di Fabriano che denunciavano di essere stati raggirati dalla coppia rispettivamente per ricariche di carte di credito e rifornimento di carburante.

Nello specifico il titolare di una tabaccheria aveva denunciato che presso il suo esercizio si era presentato un uomo che chiedeva di effettuare una ricarica di 200,00 euro a favore di una post pay, poi risultata essere intestata alla fidanzata e, una volta fatta la ricarica, si allontanava insieme alla donna che lo aspetta fuori, con la scusa di recarsi presso il più vicino sportello bancomat per effettuare il prelievo di contante senza, ovviamente, fare più ritorno in tabaccheria e saldare il conto.

Nello stesso periodo il titolare di un distributore carburanti, aveva denunciato che il conducente di un’autovettura aveva effettuato un rifornimento di carburante nella colonnina self-service e poi si era posizionato in quella servito. Al termine del rifornimento, per un importo totale di 40,00 euro, l’uomo aveva consegnato al titolare una banconota da 10,00 euro ed una carta di credito con la quale saldare la restante somma pari a 30,00 euro.

Il gestore procedeva ad effettuare il pagamento con la carta di credito, ma la transazione non andava a buon fine. Il conducente dell’auto, presentandosi come giocatore del Fabriano calcio, rassicurava il titolare che avrebbe saldato il dovuto, consegnando allo stesso una fotocopia di una parte del libretto di circolazione dalla quale non si potevano evincere né i dati relativi all’autovettura né tanto meno a quelli della persona. Ovviamente non facendo ritorno alla stazione di servizio.

Nel corso delle indagini gli investigatori del Commissariato hanno effettuato una serie di riscontri incrociati tra banche dati in uso alle Forze di Polizia e le persone identificate nei numerosi servizi di prevenzione e controllo del territorio che quotidianamente vengono svolti nell’hinterland fabrianese, giungendo alla identificazione della coppia di truffatori.

E così, i “Bonnie e Clyde” della costa adriatica, già noti alle Forze di Polizia per aver commesso numerose altri fatti analoghi in varie zone del centro Italia, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.






Questo è un articolo pubblicato il 09-11-2017 alle 13:07 sul giornale del 10 novembre 2017 - 1479 letture

In questo articolo si parla di cronaca, redazione, Sara Santini, articolo

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