I sindacati dell'AV2: "Risparmiare sul personale del 118 non è riorganizzazione, ma mettere a rischio la vita"

Il 26 luglio, a seguito di una ispezione, è stato imposto all’ASUR Marche Area Vasta 2 di assegnare in maniera definitiva ed esclusiva il personale infermieristico addetto all’Emergenza-Urgenza territoriale 118 alle rispettive Unità Operative PO.T.E.S. afferenti al Sistema dell’Emergenza Territoriale 118 Centrale Operativa regionale dell’Area Vasta 2.
Ciò nel pieno rispetto della Legge Regionale 36 del 30 ottobre 1998 e dell’Accordo quadro decentrato dell’Area Vasta 2 sottoscritto in data 11 giugno 2015. Fine delle chiacchiere quindi. Lo avevamo detto che al primo posto c’era, e rimane, la sicurezza delle persone. Avevamo spiegato del grosso pericolo per i ritardi degli interventi del 118, un enorme rischio per l’incolumità delle persone che chiamano il mezzo di soccorso sul territorio.
Parola fine sulla fantasiosa collaborazione del personale infermieristico del 118 in Pronto Soccorso. I Pronto Soccorso hanno bisogno di adeguata implementazione di proprio e dedicato personale infermieristico, non di chiacchiere.
Risparmiare sulla pelle della gente da soccorrere, sia in Pronto Soccorso che sul territorio, non è riorganizzazione, non è riordino, non è razionalizzazione, è semplicemente mettere a rischio la vita delle persone.
Le fondamentali attività di Emergenza-Urgenza ospedaliera dei Pronto Soccorso e territoriali dei 118 non possono essere portate avanti ad intermittenza.
Pensare che il personale infermieristico del 118 debba ritardare gli interventi sul territorio, lasciando peraltro a metà le attività in Pronto Soccorso, altrettante delicate e serie, pone la questione della razionalità del principio e dell’onestà intellettuale di chi dovrebbe preoccuparsi piuttosto di riformare mettendo al primo posto la salute e la vita umana, non escamotage mediatici.
Mettere un vestito alle assurdità è di per sé assurdo, e tale si è dimostrato.
Ma forse è tempo di tenere d’occhio i tempi di uscita del 118, affinché l’ASUR Marche Area Vasta 2 provveda ad adempiere secondo quanto ordinato dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona senza accampare inutili e stucchevoli ritardi.
A tal proposito, è della stessa Regione Marche il “Libro giallo” dell’Emergenza Sanitaria preospedaliera 118, ossia le Linee Guida terapeutiche e procedure organizzative dove si evince chiaramente la pericolosità di una collaborazione del personale del 118 in Pronto Soccorso, la cui gestione ed autorizzazione di impiego compete esclusivamente alla responsabile unica Centrale Operativa 118.
In tale “Libro giallo”, è scritto nero su bianco che l’intervento del mezzo del soccorso sul territorio “è indifferibile” e che l’ambulanza “deve partire immediatamente”.
Pertanto, siccome la stesura e la revisione di questo “Libro Giallo” è stata fatta proprio dagli attuali responsabili del settore dell’Emergenza-Urgenza dell’Area Vasta 2, e non solo, bensì anche dai dirigenti di ambito delle altre aziende del Servizio Sanitario Regionale marchigiano, ci chiediamo a questo punto, quale coerenza vi sia nell’ostinazione di portare avanti un infelice e fantasioso progetto, e da “chi” – con enorme fastidio da parte dei professionisti del 118, va detto, che meriterebbero sicuramente di lavorare con serenità – quello del Dipartimento Interaziendale di Emergenza-Urgenza, dove alla già irregolare collaborazione del personale del 118 in Pronto Soccorso, si aggiungerebbe la ulteriore irregolarità della collaborazione tra diversi enti del Servizio Sanitario Regionale, in questo caso il personale del 118 di Osimo, appartenente all’Area Vasta 2, che dovrebbe collaborare con il Pronto Soccorso di Osimo, appartenente all’INRCA di Ancona.
Nonostante questi pericoli, ravvisati anche dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ancona, si tenta ancora di costringere i medici e gli infermieri del 118 a questa pericolosa duplice attività, addirittura cercando di accaparrarsi il favore della categoria dei medici con la promessa di remunerazioni aggiuntive.
Ci si chiede se per taluni vi sia un vantaggio per cui si è disposti a vendere la sicurezza del paziente sul territorio e in Pronto Soccorso. Evidentemente “qualcuno” pensa di si. E questo mettendo a rischio anche la figura dell’autista di ambulanza del 118, responsabile dei ritardi dell’arrivo sul posto in caso di intervento.
Saranno costretti a motivare quest’ultimo con la scellerata obbligazione, imposta dall’alto, delle attività dei medici e degli infermieri in Pronto Soccorso, minando alla base lo spirito di squadra che è invece fondamentale in tale attività di emergenza, mettendo le tre categorie professionali in inevitabile scontro.
E il prezzo di ciò come al solito lo pagheranno le persone che hanno bisogno e diritto ad una assistenza in emergenza rapida, di qualità e il più possibile serena, data la sua delicatezza.
Per tale motivo sentiamo il dovere morale e costituzionale di preallertare il Prefetto della Provincia di Ancona ed il Capo dello Stato, affinché non accada nulla ai cittadini che si rivolgono al 118, salvo poi dire “tanto si sapeva che i ritardi potevano accadere, era stato detto che la cosa non poteva funzionare e sarebbe andata a discapito delle persone e della loro incolumità”.
dai delegati RSU della FP CGIL dell’Area Vasta 2
Giacomo Mancinelli
Massimo Capannelli
Salvatore Viscio
Valentino Tesei
Nadia Manuali
Simone Paradisi

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-08-2018 alle 09:03 sul giornale del 23 agosto 2018 - 292 letture
In questo articolo si parla di sanità, attualità, ospedale, jesi, senigallia, Area vasta 2
L'indirizzo breve è
https://vivere.me/aXFE