Cento le persone che hanno riacquistato il dono della vista grazie alla Banca degli Occhi

In totale sono state 251 le persone decedute che hanno espresso la propria volontà donativa direttamente o tramite i familiari, permettendo a tante persone di sottoporsi al trapianto e migliorare in modo radicale la propria vista. “La nostra Struttura eroga i propri servizi nelle Regioni Marche e Umbria”, sottolinea il Responsabile Dr. Massimiliano Corneli che opera nel settore dell’Eye-Banking in sinergia con la Dr.ssa Silvia Conforti e il Dr. Denis Didu.
“I tessuti corneali sono stati prelevati negli Ospedali di Marche e Umbria e sono stati trapiantati in ognuna delle dodici Strutture ospedaliere che afferiscono al nostro servizio. Nella Regione Marche sono attivi sei Centri di trapianto, due dei quali nella nostra provincia (Ancona e Fabriano). La Banca degli Occhi processa i tessuti corneali e li conserva per un massimo di 45 giorni, durante i quali è possibile valutare la loro idoneità al trapianto e prepararli per i vari tipi di intervento chirurgico (LK, PK, DSAEK e DMEK)”.
La Struttura è giunta al diciassettesimo anno di attività, fa parte delle 14 Banche riconosciute dall'Istituto Superiore di Sanità in Italia e attualmente detiene la vice presidenza della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO), nella persona del Dr. Massimiliano Corneli. "La cultura della donazione - aggiunge il Responsabile - sta aumentando. Le famiglie dei donatori, a cui inviamo una lettera di ringraziamento per riconoscere l’elevato atto di generosità, accolgono il nostro invito a visitare la Struttura per conoscerne l’attività, che non riguarda solamente l’accettazione, la processazione, la conservazione e la distribuzione dei tessuti, ma anche la ricerca scientifica".
La Banca degli Occhi, oltre ai tessuti corneali, processa le membrane amniotiche dal 2007 e dal 2012 gli opercoli cranici. “Insieme alla Banca delle Membrane Amniotiche del Piemonte, siamo i soli - spiegano i Biologi – a distribuire membrane amniotiche vitali, prelevate dalle donatrici di placenta sottoposte a taglio cesareo programmato e conservate in vapori di azoto liquido a -160°C per un massimo di cinque anni. Il tessuto è destinato a diverse applicazioni in campo oftalmologico, dermatologico, chirurgico delle ferite difficili e odontostomatologico".

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-08-2019 alle 11:16 sul giornale del 03 agosto 2019 - 327 letture
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