Civitanova: Coronavirus, l'odissea di una famiglia civitanovese, Carassai: "Vergognoso, servono risposte certe"

Per non rimanere nel vago, ritengo necessario esplicitare le recenti vicissitudini di una famiglia civitanovese, ma presumo che molti altri casi che non sono venuti a galla si siano verificati nella nostra città. Mi riferisco ad una classica famiglia di quattro persone, con bambini piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia. Al ritorno a casa dalla scuola, la bambina evidenziava mal di gola e alcune linee di febbre. I genitori hanno quindi avvertito il medico curante che ha provveduto a segnalare la situazione al servizio competente.
Il giorno successivo, anche il fratello e la mamma accusavano alcuni sintomi, pertanto i genitori provvedevano nuovamente a contattare il servizio preposto per segnalare tale situazione, chiedendo un tampone possibilmente urgente. Nel frattempo, tutti i componenti del nucleo familiare si sono messi immediatamente in isolamento preventivo, allertando il dirigente scolastico. La risposta ottenuta da parte dell’ufficio sanitario preposto, è stata che prima di 10 giorni, vista la mole di lavoro a cui il personale era sottoposto, non sarebbe stato possibile procedere in tal senso.
Trascorsi oltre 10 giorni, senza aver ottenuto comunicazione in merito dal settore pubblico, con grave difficoltà e a pagamento da azienda privata, i genitori sono riusciti ad ottenere un tampone nel luogo di residenza e, dopo tre giorni, è arrivata la notizia che la bambina è risultata positiva, mentre gli altri conviventi sono negativi; referto che è stato comunicato immediatamente a tutto al servizio competente e ai referenti della scuola. Ad oggi tutto tace e l’odissea e l’incertezza sul da farsi continua.
A questo punto, credo sia opportuno chiedersi che cosa significhi parlare di prevenzione, come mai in otto mesi non siano stati organizzati i servizi di controllo, nonostante tutti prospettavano la ripresa del contagio nel periodo autunnale ed invernale. Di fronte a tale situazione di non prevenzione, credo che coloro che avevano la responsabilità di attivare i servizi necessari per non far diffondere i contagi e non l’hanno fatto si dovrebbero vergognare, visto che è palese che il servizio non è ancora a disposizione di tutta la cittadinanza.
È comprensibile il disagio degli operatori e di chi organizza i protocolli, ma credo che una risposta certa ed un controllo per evitare il diffondersi dell’epidemia siano indispensabili.
Ermanno Carassi
Assessore ai lavori pubblici
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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-10-2020 alle 11:08 sul giornale del 28 ottobre 2020 - 318 letture
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