Marche Palcoscenico Aperto. Festival del teatro senza teatri, appuntamento su You Tube

Uno spettacolo di burattini sul fascismo, la guerra e la Resistenza. “Il tempo passa e le cose cambiano – si legge nelle note della compagnia -, il veleno della dimenticanza ci spinge ad allontanare dalle nostre vite il coraggio della socialità, della fiducia, della solidarietà. L’arte e la creatività aiutano ad avere più coraggio. Un piccolo borgo e la vita dei suoi abitanti sono la metafora dell’Italia del ventennio fascista: la scarsa solidarietà, la violenza del regime, la paura, la guerra li rendono spaventati e soli. Saranno le donne ad avere il coraggio di guardare al futuro e contribuire alla nascita di un’Italia diversa. Usare i burattini come attori di legno di una compagnia che vive solo e unicamente per il teatro, giorno e notte i burattini aspettano la mano che li faccia emergere nella creazione fantastica e fondamentale della rappresentazione”.
Un piccolo borgo condivide un pozzo sprovvisto di corda e secchio, perciò chi deve attingere l’acqua, è costretto a portare i propri. Cà del pozzo, il nome del borgo, non è un posto dove i vicini si trattano con amicizia. Un pozzo senza corda e senza secchio non può essere usato da chi passa di là, è un po' come la fontanella al parco da dove però non esce più acqua. Scoppia la guerra: gli uomini partono per il fronte arruolati nell'esercito fascista. Nel borgo restano solo donne, anziani e bambini, speranzosi che torni la libertà, quella che già mancava durante la dittatura. Un giorno, al pozzo del villaggio, compare un uomo, un partigiano: è ferito, è assetato, è ricercato. Le donne di Cà del Pozzo lo aiutano e lo nascondono. La guerra, la fame, renderanno più unite le donne di Cà del pozzo, che decideranno di rimettere la corda e il secchio per iniziare un nuovo periodo.
Autore e burattinaio dello spettacolo è Vincenzo Di Maio, la regia è di Angela Burico e Vincenzo Di Maio, burattini e oggetti di scena di Brina Babini, riprese video e streming a cura di Destiny Production, residenza artistica Corniolo Art Platform, supporto tecnico Accademia 56.
Marche Palcoscenico Aperto Festival presenta i lavori degli artisti selezionati tra le 370 proposte pervenute a Marche Palcoscenico Aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano, il bando promosso dalla Regione Marche / Assessorato alla Cultura con l’AMAT nato come prima concreta risposta all’attuale interruzione delle attività di spettacolo dal vivo dovuta all’emergenza sanitaria. IlFestival del teatro senza teatri rappresenta un invito rivolto a tutta la platea possibile a vivere momenti di ‘invasione’ ed ‘evasione’ propri dell’esperienza teatrale, nelle forme ora possibili, cogliendo l’occasione che questa sfida storica rappresenta.
Cà del Pozzo di Teatrino Pellidò / Vincenzo Di Maio sarà visibile, sempre nel canale Youtube di Vincenzo Di Maio, anche il 24 aprile alle ore 21 e il 25 aprile alle ore 18. Lo spettacolo è gratuito, per informazioni: vidimaio@gmail.com, www.teatrinopellido.it.
Calendario completo di Marche Palcoscenico Aperto Festival su www.amatmarche.net.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-01-2021 alle 11:24 sul giornale del 26 gennaio 2021 - 130 letture
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