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Lavoro, giovani italiani in sospeso tra due realtà: cosa significano workaholism e Neet

3' di lettura 04/07/2022 - Il mondo del lavoro non è sempre rose e fiori per i giovani, giusto per usare un eufemismo. Le difficoltà di ingresso in questo settore, quando si esce dall'università, sono infatti evidenti soprattutto in Italia. C'è il classico "cane che si morde la coda", con le aziende che assumono giovani pretendendo però da loro l'esperienza, oppure ci sono i problemi legati ad una scarsa retribuzione, o ad una scarsa conoscenza e attenzione nei confronti di alcune skill moderne (relative ad esempio al digitale).

Le giovani vittime del workaholism

Da un lato c'è chi fatica nel trovare un lavoro, dall'altro c'è invece chi lavora troppo, soprattutto se si parla dei freelance, che di fatto non hanno orari lavorativi prestabiliti. I giovani, non a caso, sono sempre più spesso vittime inconsapevoli del workaholism. Si tratta di una vera e propria forma di dipendenza dal lavoro, che può portare spesso a problemi come l'ansia, la depressione e l'insonnia. Ci sono dunque una serie di comportamenti che andrebbero evitati: in sintesi, si dovrebbe porre un freno e lavorare il giusto, senza eccedere e intervallando le ore di impegno professionale con hobby e movimento fisico.

Proprio quando ci si ritrova vittima di questa dipendenza lavorativa, sarebbe bene informarsi tramite le guide preparate dagli esperti sui sintomi del burnout, ovvero dell'esaurimento nervoso causato dal lavoro in eccesso, molto frequente quando si vive per lavorare e non il contrario. Per quel che riguarda i dati, secondo una recente indagine il workaholism colpisce il 66% dei Millennials, ed è in costante aumento soprattutto nel settore del lavoro da casa, come il già citato digitale. Infine, non sono rari i casi di aumento di peso, dovuti alla sedentarietà.

I giovani che hanno rinunciato al lavoro: i Neet

Li chiamano Neet, un'etichetta che fa riferimento ai giovani che non sono inseriti in un percorso di istruzione, o formazione, e che ovviamente non lavorano. Bisogna segnalare che il tasso dei NEET è in costante aumento dal 2010 in Italia e in Europa, e che il nostro è uno dei paesi che preoccupa maggiormente sotto questo punto di vista.

Proseguendo con l'identikit dei Neet, si parla sempre di giovani compresi tra i 15 e i 29 anni: una categoria che comunque, in tempi recenti, è stata estesa anche fino ai 35 anni d'età. Ovviamente include al suo interno alcuni casi tipici, come i ragazzi laureati che non trovano lavoro, o coloro che hanno abbandonato gli studi e non hanno trovato un impiego. Una distinzione va fatta tra Neet attivi e inattivi: i primi sono impegnati nella costante ricerca di un lavoro, mentre i secondi no. Come detto, si tratta di un problema che si fa sentire soprattutto in Italia, ovvero il paese con il tasso di NEET più alto in Europa.







Questo è un articolo pubblicato il 04-07-2022 alle 22:12 sul giornale del 04 luglio 2022 - 21 letture

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