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Sisma, torna in Consiglio regionale la mozione dell’opposizione per lo stato di emergenza

5' di lettura 21/11/2022 - Alla vigilia del consiglio regionale che vedrà tornare in aula la mozione per la richiesta dello stato di emergenza a seguito del sisma che il 9 novembre ha colpito la costa adriatica nelle province di Ancona a Pesaro Urbino, i gruppi assembleari del partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche sono tornati a ribadire l’estrema necessità del provvedimento.

Provvedimento che a oggi, del tutto inspiegabilmente, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli si è rifiutato di firmare, con il rischio di aggravare ulteriormente le difficoltà delle amministrazioni e delle popolazioni terremotate.

“Ritenevamo scontato che subito dopo il sisma – afferma il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi – il presidente Acquaroli provvedesse a inoltrare al governo nazionale la richiesta dello stato di emergenza. Un atto importante non solo al fine di ottenere i risarcimenti economici, ma anche e soprattutto per permette ai comuni di intervenire con rapidità, in deroga ai percorsi normativi, in modo da agire immediatamente per ripristinare, laddove possibile, i danni subiti da edifici e infrastrutture, e soccorrere al meglio le popolazioni sfollate. Siamo quasi fuori tempo massimo e speriamo che la notte porti consiglio al presidente e alla sua maggioranza: la volontà di non disturbare il governo Meloni con richieste di risorse straordinarie a discapito di famiglie e imprese marchigiane, magari con la malcelata volontà di alcuni consiglieri regionali di Lega e Fratelli d’Italia di penalizzare le comunità amministrate da giunte di centrosinistra, sarebbe davvero grave e imperdonabile”.

“Siamo rimasti molto sorpresi – dichiara il capogruppo del M5S Marta Ruggeririspetto a quanto accaduto in aula. Secondo noi la richiesta dello stato di emergenza era doverosa, tanto che pensavamo arrivasse ancora prima della discussione in consiglio. Invece ci siamo trovati dentro un dibattito politicamente squallido, segnato dalle gaffes di chi sosteneva che lo stato di emergenza non andasse richiesto per non danneggiare il turismo, fino ad arrivare alle sconcertanti parole del consigliere Andrea Putzu, secondo il quale il provvedimento sarebbe voluto strumentalmente dai sindaci delle amministrazioni governate dal centrosinistra. Noi crediamo che, anche alla luce dello sciame sismico che continua da giorni, il presidente Acquaroli non possa perdere altro tempo, prigioniero della paura di ricevere una risposta negativa dal governo Meloni”.

“Abbiamo firmato la mozione – spiega il capogruppo di Rinasci Marche Luca Santarelli – perché crediamo che, al pari delle popolazioni che hanno subito la tragica alluvione del 15 settembre, anche le comunità interessate dal sisma del 9 novembre vadano sostenute a aiutate. Pensiamo in particolare ai tanti cittadini sfollati dalle loro abitazioni e alle imprese che necessitano di riprendere in sicurezza e a pieno ritmo la loro attività. Per noi è semplicemente imbarazzante che governo regionale e governo nazionale non uniscano le forze per sostenere questi cittadini”.

“Lo spettacolo visto in aula – attacca Andrea Biancani (Pd), primo firmatario della mozione – è stato assurdo e indecente. Dico solo che mai avremmo pensato di discutere questa mozione presentata l’11 novembre, tanto eravamo certi che il presidente Acquaroli provvedesse a inoltrare autonomamente la richiesta dello stato di emergenza prima dello svolgimento del consiglio regionale. Invece non solo ciò non è avvenuto, ma durante il dibattito, in risposta alla mia illustrazione priva di ogni riferimento polemico, il centrodestra ha voluto scatenare una gazzarra inaudita. Sono arrivati a dichiarare che i danni per milioni di euro finora rilevati dai comuni non giustificano alcuna emergenza. Così come, secondo loro, non è un’emergenza le famiglie evacuate dalle loro abitazioni, le scuole inagibili che costringono tanti studenti a interrompere l’attività didattica, le imprese che hanno difficoltà a ripartire. Hanno voluto creare una vergognosa contrapposizione tra il sisma del 2016 e quello di oggi, tra nord e sud delle Marche. Ma io chiedo: chi pagherà per gli alberghi che oggi ospitano gli sfollati, chi pagherà il ripristino dei danni subiti a edifici e strade? Purtroppo la risposta è che, senza stato di emergenza, a pagare saranno solo le persone e le amministrazioni pubbliche interessate. Sembra proprio che avere il governo regionale e quello nazionale dello stesso colore politico, anziché favorire il nostro territorio, lo penalizzi”.

“Lo stato di emergenza – aggiunge Anna Casini (Pd) – non va chiesto solo a seguito dell’evento sismico, ma anche quando c’è l’imminente rischio che si verifichino ulteriori danni. È dunque evidente che di fronte alle 34 scosse registrate fino a ieri, le quali dimostrano che la faglia si sta ancora muovendo, la Regione Marche non ha solo il diritto, ma soprattutto il dovere di inoltrare al governo nazionale tale richiesta”.

“La mozione presentata dai gruppi di opposizione – sottolinea Cesetti (Pd) - è fondamentale anche per rafforzare il presidente Acquaroli. Sarebbe infatti molto difficile per il governo Meloni rispondere negativamente a una richiesta sostenuta da tutto il consiglio regionale. Ottenere lo stato di emergenza sarebbe molto importante per i sindaci delle comunità colpite, in quanto consentirebbe loro di far fronte all’evento sismico già verificatosi e che si potrebbe verificare nuovamente, mettendo in campo strumenti giuridici straordinari e bypassando la normativa ordinaria per dare risposte immediate ai cittadini”.

“Il presidente Acquaroli – dichiara Romano Carancini (Pd) – ha rinunciato a interpretare i bisogni dei cittadini nonostante tutto il consiglio regionale fosse pronto a mettere a sua disposizione i voti per approvare la richiesta dello stato di emergenza. Onestamente si fa fatica a capire le ragioni di questa sua decisione, ma crediamo che, prima che all’opposizione, dovrebbe renderne conto ai marchigiani spiegando il perché di un atto politico di così grave indifferenza nei confronti dei cittadini colpiti dal sisma”.

“Non sappiamo cosa accadrà domani in aula – conclude Antonio Mastrovincenzo (Pd) -: da parte nostra c’è la volontà di confrontarci con la maggioranza anche su una risoluzione condivisa, ma l’obiettivo inderogabile resta la richiesta dello stato di emergenza al governo nazionale”.


da Gruppo assembleare del Partito Democratico
Gruppo assembleare Movimento 5 Stelle
Gruppo assembleare Rinasci Marche 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-11-2022 alle 16:30 sul giornale del 22 novembre 2022 - 64 letture

In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa

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