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Un concorso per votare il “Fossile regionale delle Marche”: tra i candidati un reperto da Genga

3' di lettura 24/02/2023 - Le Marche sono una regione ricca di fossili, presenti all’interno delle rocce dell’Appennino, delle numerose grotte e dei sedimenti delle sue colline.

Questo prezioso patrimonio paleontologico, tutelato dalla legge, se opportunamente studiato offre la possibilità di ricostruire la storia passata, antica di centinaia di milioni di anni, della nostra regione, da quando iniziò a formarsi, 200 milioni di anni fa, sul fondo di un antico mare tropicale, fino alla sua definitiva emersione circa 2 milioni di anni fa, passando attraverso innumerevoli variazioni climatiche.

Al fine di far conoscere e valorizzare questo patrimonio scientifico e culturale, la Società Paleontologica Italiana (SPI) ha indetto un concorso nazionale a cui tutti sono invitati a partecipare per il fossile simbolo di ciascuna regione.

I 5 fossili candidati per le Marche sono stati selezionati dalla SPI scegliendo tra gli esemplari più significativi esposti nei numerosi musei paleontologici e naturalistici della nostra regione.

Il candidato #1 è rappresentato dall’ammonite Hybonoticeras paviai del Giurassico superiore (150 milioni di anni fa), rinvenuta nelle rocce di origine marina del Monte Nerone (PU) e conservata nel Museo dei Fossili e Minerali del Monte Nerone di Apecchio (PU). Le ammoniti erano molluschi marini imparentati con le attuali seppie, dotate di una bellissima conchiglia a spirale. L’esemplare in gara è l’unico ritrovamento di questa specie in Italia e rappresenta un importante “fossile guida” per la parte finale del Giurassico superiore della provincia mediterranea.

Il candidato #2 è il famoso ittiosauro di Genga, Gengasaurus nicoisiai, anch’esso del Giurassico superiore. Gli ittiosauri erano rettili perfettamente adattati alla vita marina ed erano veloci predatori di pesci e cefalopodi. L’esemplare di Genga fu rinvenuto durante i lavori di costruzione della galleria di Camponocecchio nel 1976 ed è attualmente esposto presso il Museo Speleo Paleontologico e Archeologico di San Vittore di Genga (AN), a due passi dalle Grotte di Frasassi.

Un’altra bellissima ammonite rinvenuta in località Gorgo a Cerbara (PU) è stata scelta come candidato #3. Si tratta di un esemplare di Harpoceras domaticus del Giurassico inferiore (180 milioni di anni fa), che può essere ammirata presso il Museo Geopaleontologico Naturalistico Antropico Ornitologico «Brancaleoni» di Piobbico (PU).

Il candidato #4 è un cranio perfettamente conservato di un ippopotamo preistorico (un tempo vivevano anche in Europa!) appartenente alla specie estinta Hippopotamus antiquus. Questo spettacolare esemplare è conservato nel Museo delle Scienze dell’Università di Camerino e proviene dal sito paleontologico di Collecurti (MC), dove sono stati ritrovati anche resti di mammut e carnivori di grande taglia, datati a circa 1 milione di anni fa.

Infine, il candidato #5 è un vero piccolo gioello paleontologico: si tratta della “libellula” (in realtà una “damigella”, simile alle libellule, ma più piccola e meno abile nel volo), Italolestes stroppai, antica di 6 milioni di anni. E’ l’unico esemplare esistente al mondo di questa specie, rinvenuto negli «strati a insetti fossili» della falesia del San Bartolo (PU). Le condizioni particolari sul fondo di una antica laguna costiera hanno permesso la conservazione di questo delicato fossile, che è esposto al Museo Paleontologico “L. Sorbini" di Fiorenzuola di Focara (PU).

Sulla pagina dedicata ai fossili regionali del sito della Società Paleontologica Italiana (https://www.paleoitalia.it/patrimonio-paleontologico/fossili-regionali/), è possibile accedere alla scheda per votare uno dei 5 candidati a diventare il “fossile regionale delle Marche”. Le votazioni si chiuderanno alla fine di aprile e i fossili vincitori verranno annunciati in corrispondenza del congresso dalla SPI che si terrà a giugno 2023.

Chi volesse approfondire la conoscenza di questi esemplari è invitato a partecipare alla conferenza “Il volo della libellula. Dai fossili del San Bartolo all’Appennino”, che si terrà sabato 25 febbraio a partire dalle 16:30 presso la Biblioteca Louis Braille di Pesaro, organizzato dall’Associazione “La Ginestra del San Bartolo” e il Parco Naturale del San Bartolo di Pesaro.


   

da Marco P. Ferretti







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-02-2023 alle 15:33 sul giornale del 25 febbraio 2023 - 86 letture

In questo articolo si parla di cultura, comunicato stampa

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